CAREZZE DI PAROLE
la relazione tra il padre Albano e don Lorenzo
di Valeria Milani Comparetti
La narrazione su don Milani all’interno della sua stessa famiglia non ha mai incluso la figura del padre Albano. Questo sacerdote è parso quasi orfano di padre. Così scrive la nipote di don Lorenzo Milani, Valeria Milani Comparetti nel libro, fresco di stampa, Don Milani e suo padre. Carezzarsi con le parole. Testimonianze inedite dagli archivi di famiglia (Edizioni Conoscenza, 2017). Il volume colma questa lacuna, ricostruisce l’ambiente familiare in cui è cresciuto Lorenzo Milani, e dedica un interesse peculiare al padre Albano. Da quanto emerge dal libro, proprio dall’influenza paterna deriva l’importanza anche affettiva dell’acquisizione della parola: il possesso di un vocabolario molto ricco, la conoscenza di lingue straniere, la capacità di argomentare ed esprimere con ampiezza le proprie opinioni fanno parte del bagaglio acquisito in famiglia, fin dall’infanzia, da Lorenzo Milani. Si può così comprendere meglio la straordinaria importanza attribuita alla parola da don Milani, e la differenza sostanziale con tanti parroci di campagna che, da tempi lontani, svolgevano una funzione di alfabetizzazione dei figli di contadini. Per Milani non si trattava soltanto di dare alcuni strumenti per permettere ai contadini di lavorare anche fuori dai campi, ma significava dare la parola ai poveri perché potessero esprimere una propria cultura. Altro aspetto molto significativo che emerge dal libro di Valeria Comparetti è la formazione religiosa di Albano Milani, il quale dedica molta attenzione allo studio del cristianesimo e alla figura di Gesù. Nella famiglia Milani questi argomenti erano oggetto di dialogo aperto, e certamente hanno contribuito alla crescita di una coscienza religiosa nel figlio Lorenzo.
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