Abbiamo sperimentato il senso di liberazione di poter pensare diversamente e seriamente Dio. Poter constatare il valore di quello che ciascuno intuisce, frutto di una ricerca legata con l’esistenza quotidiana. Soprattutto poter uscire dalle immagini antropomorfe con cui abbiamo rappresentato Dio, riducendolo quasi a una persona umana, e poterci affacciare al totalmente Altro. Tutto ciò un po’ intimorisce e fa tremare le gambe, ma apre uno squarcio sul mistero della Vita. Cambiare posizione e passare da un atteggiamento di “deferenza” a quello di cercatori e creatori di nuovi orizzonti e nuove immagini. Poter crescere nella consapevolezza che la riflessione su Dio ci appartiene e che non è solo un privilegio dei teologi o degli uomini della religione.
Questa intensa e concreta esperienza di aver pensato Dio camminando insieme, ci ha permesso di ritornare a casa con il pensiero: io e Dio. Ciascuno rinviato a riscoprire con Lui il proprio quotidiano, affinché si illumini di luce nuova rivelando la possibilità di sperimentare la gioia di vivere e di cercare nuovi modi di tradurla nella quotidianità affinché riverberi su tutti.
don Mario