Fratel Alberto Maggi è sempre stato considerato un sacerdote scomodo, addirittura eretico per via delle sue idee “rivoluzionarie”: dare la comunione anche ai divorziati e ai gay tra le molte cose, perché, sostiene, Dio guarda ai cuori e non ai genitali delle persone!
A questo prete scomodo, tre anni fa è successo di trovarsi improvvisamente vicino alla morte: un dolore lancinante, il sospetto di un infarto, la realtà molto più grave: una dissecazione dell’aorta. Tre interventi in tre mesi di degenza all’ospedale di Ancona, in terapia intensiva. La solitudine e l’immobilità forzata gli hanno fatto tornare alla mente tutta la sua esistenza, tra visioni di persone defunte e ricordi: la difficoltà di farsi ordinare sacerdote con le sue idee; il confino a Montefano, minuscolo borgo delle Marche, che è diventato il centro dal quale, via web, Maggi arriva al mondo intero. Questo diario è diventato, a grande richiesta, anche un libro ormai all’ottava edizione. E nel frattempo Alberto Maggi, con l’avvento di Papa Francesco, non è più considerato eretico!