Giorni fa mi sono recato al centro commerciale Porta di Roma.
Erano le 21 e numerose famiglie affollavano i reparti di questa grandissima area, piena di supermercati e negozi di ogni tipo.
Tutti insieme, adulti e bambini, soprattutto nei giorni festivi, vanno ai centri commerciali per fare acquisti o semplicemente per passare il tempo: sono questi i nuovi punti di aggregazione. Viene spontaneo chiedersi se siamo contenti di offrire ai nostri figli una società aggregata sul commercio e sul consumo. Una delle rovine del capitalismo è stata quello di favorire la nascita dei grossi complessi industriali, delle megalopoli e dei grandi centri commerciali. È stata come una ubriacatura, dove la soddisfazione dei bisogni primari e soprattutto di quelli indotti ha finito per far passare in secondo piano l’area dei desideri, che riguarda i processi vitali.
L’epidemia del Covid ci ha inviato un messaggio interessante. Sono molti coloro che hanno sentito il bisogno di lasciare le città per tornare nelle case di campagna, magari abbandonate da tempo. Questo fenomeno ha portato a riscoprire il valore del villaggio e della prossimità, lontani dalle esperienze del super affollamento delle città.
Il villaggio può sembrare un sogno che risponde alla necessità e al bisogno di relazioni, con qualità nuove e con una diversa gestione degli spazi e dei tempi. In Italia sono numerose le esperienze di piccole comunità di famiglie, alcune delle quali si ispirano ai valori della fraternità cristiana espressa negli Atti degli apostoli. Molte di esse, unite da principi di condivisione solidale, sono nate per favorire l’ascolto e il sostegno dei più deboli. Dedichiamo questo numero ad alcune riflessioni sul tema del villaggio.
Inoltre, per uscire positivamente dalla pandemia, abbiamo pensato di provare a considerarla come un’opportunità per avviare un anno sabbatico ricco di riflessioni e incontri. Abbiamo alcune idee, ma aspettiamo i vostri suggerimenti su come vivere un anno diverso, che interrompa le vecchie abitudini, per riprendere con più profondità e consapevolezza la nostra vita quotidiana.