Vai all'archivio : •

Domenica 18 aprile 2021

Omelia

Oggi ritroviamo Gesù, dopo la sua risurrezione, di nuovo riunito con i suoi discepoli. Cosa dice loro?
Qual’è il segno, la cosa più importante anche per noi che ci riuniamo qui la domenica? Veniamo a messa per ascoltare l’omelia? Per incontrare gli amici? Molto bene, ma c’è un motivo più profondo che Gesù vuole trasmettere a noi e ai suoi amici. Credere nella risurrezione. Ma che significa credere nella risurrezione?
Tutti crediamo che Gesù è il risorto. Il problema grosso è che non crediamo, non abbiamo un abbandono fiducioso, alla vita. Quella vita che ci permette di essere positivi, di servirla, di fare con le nostre mani delle cose buone. La radice profonda della fiducia nella vita sta nel credere che la vita è dentro di noi. Cosa facciamo noi per non danneggiarla?
Torniamo alla domanda: perché la domenica andiamo a messa? E’ vero che noi, con i capelli bianchi, ci portiamo il senso di colpa perché la domenica c’era l’obbligo di andare a messa. Ma come tante cose crescendo abbiano capito un po’ meglio. Quando ero giovane andavo tutti i giorni a messa addirittura ascoltavo due mese. Era come fare la collezione delle figurine, non capivo niente. Nel tempo, lentamente, abbiamo capito.
Il Vangelo di oggi è molto bello perché ci sono i discepoli riuniti insieme e Gesù sta con loro. Quale era il messaggio di Gesù? Perché Gesù è venuto sulla terra, perché è morto, perché risorto? Non certamente perché Dio era arrabbiato e doveva morire per pacificarlo.
C’è un brano del Vangelo che non dobbiamo mai dimenticare, quando Gesù dice: sono venuto per portarvi la vita e la vita piena!
Gesù non era un predicatore, come gli ebrei era molto concreto. Quando parlava della vita, parlava della vita di tutti i giorni. Allora qual’ è il messaggio che ci vuole ricordare? Gesù non è un fantasma e chiede da mangiare. A Gesù interessava la vita.
Andiamo alla messa la domenica per celebrare un rito per cui ci sentiamo più buoni? Nella messa ci viene ricordata, da Gesù, la ricchezza della vita. Durante la settimana la candela della nostra esistenza può affievolirsi, forse anche spegnersi ma la domenica ci ritroviamo insieme per darle nuova vita.

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,35-48)

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane.
Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro.
Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

Parola del Signore