Pendersi cura di sé e degli altri non significa semplicemente compiere un’azione pro-sociale, ma significa tendere la mano verso l’altro elevandosi reciprocamente.
Il prendersi cura nasce da un sentimento che include in sé un impeto dell’animo e un’attività concreta. Chi si impegna nelle molteplici attività del prendersi cura, possiede la capacità di comprendere e provvedere ai bisogni e alle necessità proprie e altrui; la volontà di assumersi l’impegno e la responsabilità nella conservazione e custodia di persone, ideali, valori, cose;
un sentimento empatico che nasce dal profondo e che si manifesta attraverso il riguardo e l’attenzione; la costanza, lo zelo e la diligenza che richiede la relazione con l’altro.
La cura di sé e la cura dell’altro sono strettamente correlate. Prendersi cura significa accettare la sfida di vivere con l’altro.
Prendersi cura richiede tempi lunghi, conoscenza profonda, lentezza e gradualità, ascolto.
La cura è un gesto che seleziona e cambia spesso le persone senza invaderle, ma stando loro accanto, facendo percepire i bisogni reali, facendo scoprire i nodi irrisolti, lasciando alla persona la decisione ultima di avere cura di se stessa.
Prendersi cura è spesso un gesto di restituzione della libertà.
Prendersi cura richiede consapevolezza, responsabilità, costanza, empatia, creatività, coerenza.