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Settimana Santa

LEGGERSI DENTRO, ALLA LUCE DELLA BIBBIA

I RACCONTI DELLA VITA DI ABRAMO

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Genesi 17,17-27

Spunti di riflessione:
Nell’impegno che ci siamo presi di una lettura continuata dei racconti della vita di Abraham, giungiamo, nella Settima Santa, al testo in cui per la prima volta è chiamato per nome il Figlio della Promessa: Isacco (Dio sorrida – Dio sorriderà).
All’annuncio ripetuto da parte di Dio che Sara avrà un figlio, Abraham s’ inchina fino a terra, sorridendo tra l’ incredulità, lo stupore e la speranza. Così il figlio porterà nel nome il ricordo di questo istante.
Anche per Ismaele, Dio rinnova la sua fedeltà: anche lui sarà a capo di una discendenza molto numerosa.

L’ultima parte del capitolo 17 è riservato alla presentazione del gesto concreto della circoncisione.
È su di esso che portiamo la nostra attenzione e la riflessione.
Abraham, insieme ad Ismaele e a tutti i maschi del clan, si sottomette ad un segno molto forte, un atto che non permette ritorno.
Da quel momento il rito della circoncisione diventa il segno religioso di appartenenza al popolo ebraico, segno della fede nel Dio Unico e di alleanza con Lui. Ancora oggi è praticato sui bimbi maschi l’ottavo giorno dopo la nascita, nelle famiglie degli ebrei credenti.
Il racconto di quando Gesù è stato sottoposto a questa cerimonia è narrato nel vangelo di Luca al capitolo 2,21 .
Nel vivere questo rito Abraham accetta di portare inciso nel suo membro il segno del meno, l’impronta di una mancanza.
Nel versetto 17,2 Dio lo invitava a camminare davanti a lui in modo integro. Forse è proprio il segno della mancanza che lo orienta verso la vera integrità?
Accettare il taglio della circoncisione significa fare posto, tra marito e moglie, tra gruppi, al Dio che separa e rende fecondi, precisamente nell’aggiustamento reciproco reso possibile dalla separazione. Significa entrare in alleanza con lui. In questo senso l’alleanza è intrinsecamente legata al numero tre, poiché il legame così stabilito con Dio va necessariamente di pari passo con l’apertura a un terzo, sul piano sia interpersonale che collettivo. (A.Wenin, p.109)
Integrità: far spazio al nuovo, nell’accogliere anche le fragilità, le incompiutezze, sue e degli altri. Abraham si apre così ad una modalità nuova di relazione anche con Sara. C’è un posto anche per lei, non più considerata solo oggetto di possesso o di scambio, ma come persona che sta accanto.

Il rito della circoncisione è un gesto rituale per noi difficile da capire, ma il significato spirituale che racchiude è forse da riscoprire. I Profeti lo hanno ulteriormente sviluppato e approfondito.
Il profeta Geremia nel cap.4 esprime con forza e veemenza che è il cuore che deve essere circonciso: purificato da cupidigia, volontà di potere, odio, rancore.
Il profeta Ezechiele nel cap.36 ci ricorda che sarà il Signore che ci aiuterà a togliere da noi il cuore di pietra, per regalarci un cuore di carne, segno di tenerezza e di misericordia.
Nel vangelo di Matteo cap. 15,18-19 Gesù ci ricorda che dal cuore vengono pensieri malvagi, omicidi, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, diffamazioni. Queste sono le cose che contaminano l’uomo.
Occorre imparare a custodire in noi stessi la consapevolezza di essere persone in processo, in lento divenire, fragili e bisognosi perché mancanti. Occorre imparare a far posto a Dio e quindi agli altri, nelle nostre relazioni, nell’esercizio della tenerezza e della misericordia data e ricevuta.

Per approfondire:

Invito alla preghiera:

DIO DI MISERICORDIA
che abiti nella vastità di ciò che ci supera:
oltre l’incanto di un cielo stellato,
lo stupore di un arcobaleno che appare,
i colori di un tramonto che muta,
oltre ogni orizzonte che vorremmo afferrare.

Oltre il mistero di ciò che ci accade,
dolore e timore, paure ed angosce,
gioia e stupore, meraviglia e allegria,
oltre ciò che di grande non sappiamo
né misurare né contenere.

Tu che ci inviti a dilatare lo sguardo
verso ogni inedito, inatteso e impensato,
nella logica altra dell’Amore,
della lode, della gratitudine,
del dono, della gratuità.
Spirito creatore,
potenza della Vita per noi indicibile,
che vivi al cuore del mistero che ci abita,
nel santuario della nostra strutturale mancanza.

Aiutaci a far si che questo posto,
al cuore di noi stessi,
resti il Tuo posto,
vuoto d’attesa del tuo manifestarti.
Non riempito dagli idoli delle nostre false sicurezze:
un ridurti ad un dio tappabuchi,
un nominarti che è renderti umano.

Accogli il nostro semplice eccomi,
trasformalo in abbandono fiducioso,
perché crediamo nella nostra capacità d’amare.

Venga il tuo Regno,
nella fatica di costruire fraternità:
nel paziente riconoscimento delle diversità,
nel sentirci frammenti di Bene,
dono e perdono gli uni per gli altri. Amen

Dal libro PREGHIERE di Ore Undici

Per  condividere:

riflessioni personali, testi, omelie, suggerimenti di libri… inviare a: oreundici@oreundici.org


Introduzione Novembre 2021

1. Genesi 11,1-9 – 1ª sett. di Avvento

2. Genesi 11,10-26 – 2ª sett. di Avvento

3. Genesi 11,24-32 – 3ª sett. di Avvento

4. Genesi 12,1 – 4ª sett. di Avvento

5. Genesi 12,2-9 – Natale del Signore

6. Genesi 12,10-20 – Epifania

7. Genesi 13 – Gennaio 2022

8. Genesi 14,1-16 – Febbraio 2022

9. Genesi 14,17-24 – 1ª sett. di quaresima

10. Genesi 15 – 2ª sett. di quaresima

11. Genesi 16 – 3ª sett. di quaresima

12. Genesi 17,1-16 – 4ª e 5ª sett. di quaresima

Bibliografia