Omelia di don Mario
Sono arrabbiato per tutte quelle povere creature che soffrono. Che il Signore dia pace e serenità a tutti noi.
Come facciamo ogni domenica, mettiamoci ai piedi del Signore e cerchiamo di capire cosa egli vuole dire a me oggi. Quale è il messaggio che egli mi vuole dare, quale è il messaggio che devo prendere e portare con me. Quale è il messaggio di pace che devo mettere nel mio cuore e in quello dei miei fratelli nonostante la situazione drammatica nella quale ci troviamo.
Questa povera donna è la nostra grande amica, facciamola nostra amica perché lei sa cosa significa amare il Signore. Sa cosa significa dare il proprio cuore, sa cosa significa essere povera, umile, disprezzata da tutti gli altri, non accettata e non accolta.
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Lode del mattino (Giovanni Vannucci)
Un nuovo giorno di vita ci è offerto,
possiamo seguirti, Signore, dove oggi sarai.
Nei sogni di pace, nel cuore degli uomini,
nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di te.
Nella dimora segreta del cuore,
nella voce intima che indica la via.
Negli alberi, nel vento, nell’acqua perenne,
nella terra, nella luce, nella roccia inflessibile.
Nella luce del giorno, nella vita ardente,
nel lavoro intenso, nella calma delle soste.
Nell’incontro dell’amico, nelle domande di amore,
nei cuori che si spogliano di sé.
In questa casa che è tua, apri i nostri occhi alla bellezza,
le nostre orecchie alla sapienza.
Aiutaci ad essere uomini di pace, o Signore.
Se in noi non è pace, non daremo pace,
se in noi non è ordine, non creeremo ordine.
Aiutaci a scoprire la terra che hai affidato alla nostra fatica,
aiutaci ad amarla ed a porvi ordine.
Rendici attenti, o Signore, agli incontri che oggi riempiranno la nostra giornata.
XXXII Domenica del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 12,38-44)
In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».