Vorrei avervi presenti per parlarvi, non solo con lo scritto, ma con tutto me stesso. Vorrei comunicarvi la valanga di pensieri, riflessioni, emozioni che questi due termini, amore e creatività messi insieme, mi suscitano. La potenza delle emozioni cresce di fronte all’urgenza che nasce dal panorama sociale in cui ogni giorno siamo immersi. Non sono catastrofista, anzi sono strutturalmente ottimista. In questo momento storico, così ricco di risorse, opportunità e nuovi orizzonti, come permettere all’Amore di suscitare creativamente felicità, serenità, giustizia, per ogni uomo? Nella nostra ricerca quali sono le ragioni intime che possono animare percorsi di nuova umanità?
L’esperienza d’amore è profondamente legata ai cammini di crescita. Il cammino reale della maturità umana è fatto di relazioni, silenzi, sbagli, tentativi, arresti e nuove partenze. La crescita della persona avviene nella riflessione, l’ascolto, il confronto e la passione. Parlando dell’amore si rischia di cadere nella idealità. Il percorso di maturità dell’amore passa attraverso gesti quotidiani talvolta goffi, incerti ma nutriti da una profonda tensione verso la felicità e il Bene. I nostri fallimenti, l’inquietudine, le domande ancora senza risposte, il confronto difficile ma arricchente con un tu, nell’amicizia e nella coppia, con la diversità dell’Altro che ci scombina, ci altera, ci interroga sono il reale ambito della crescita nell’amore. Tutti sappiamo per esperienza personale che d’amore si vive e d’amore si muore. Da duemila anni l’umanità è affascinata dal messaggio d’amore che Gesù in nome di Dio ci ha comunicato, lasciando trasparire dai suoi gesti e dalle sue scelte tutta la potenza trasformatrice dell’amore.
Mi riecheggiano le parole di C. Rahner: “Questo secolo o sarà dei mistici o non sarà”. La nostra quotidianità è intrisa di gesti di amore. Vorrei portare la nostra riflessione sui “vertici” di questa esperienza umana. Il termine indicibile mi sembra il più appropriato per legare insieme le delicate e infinite finezze dell’amore e l’esperienza somma del vivere umano che è la mistica. Per mistica intendo il contatto tutto speciale e personale che ogni uomo ha con Dio e che è sempre indicibile. L’affacciarci a questo panorama ci riempie di umiltà e di silenzio di fronte ai punti cardini dell’esistenza umana che il termine mistero ben riassume. Come liberare questo dono che ogni uomo venendo alla vita ha ricevuto, per permettere di percorrere tutte le tappe che la maturità umana richiede? È a partire dall’esperienza fondamentale del proprio limite, del non senso, dell’impotenza, che si apre la strada e il desiderio verso quell’esperienza indicibile a cui ogni uomo è chiamato e che i mistici esprimono con il nome Dio.
Le parole che più ricorrono oggi sono legati a come far ripartire l’economia, ripartire i consumi, ripartire la crescita, ripartire l’industria. Cosa deve realmente ripartire, se non il nostro Desiderio di avvolgere le nostre vite e quelle di chi ci sta vicino del nostro personale, inedito, indicibile, anelito all’Amore? Questo quaderno, gli inserti e gli incontri che avremo insieme nei prossimi convegni ci offriranno spunti e momenti di riflessione comune. È la nostra difficile, affascinante esperienza d’amore il punto di partenza che creativamente offrirà le inedite soluzioni ai numerosi problemi che affliggono le nostre famiglie, le nostre comunità religiose e sociali.
don Mario