Quante volte abbiamo sentito questa espressione: “quello ci crede davvero!”. Che cosa significa? E quando diciamo: “credere in Dio”, che cosa intendiamo? Che la persona ci trasmette, al di là delle enunciazioni e delle espressioni verbali, un elemento fortemente comunicativo che è la sua passione, il suo amore, il suo coinvolgimento totale in ciò che vive. Questo può essere un ideale, un progetto, un lavoro, un’espressione artistica, una persona, un gruppo, un impegno religioso, uno stile di vita. È difficile liberarci dell’esperienza che per tanti anni abbiamo vissuto nella nostra formazione alla fede e dall’esperienza quotidiana delle nostre comunità, religiose o politiche o sociali, dove spesso riscontriamo un grande divario tra ciò che si enuncia e ciò che realmente e quotidianamente si realizza. Non a caso diventano esemplari quelle piccole realtà dove lo spazio per le enunciazioni è molto ristretto e quello per le esperienze pratiche è più forte e coinvolgente. A questo punto mi verrebbe da chiedere: e noi, in che cosa veramente crediamo? Che cosa cattura gran parte del nostro tempo, delle nostre energie emotive e riempie gli spazi che durante la notte il sonno ci concede per riflettere? Si usa dire dove c’è il tuo cuore lì ci sei anche tu. Il cuore naturalmente riassume quella potentissima forza che, con un vocabolo abusato, chiamiamo amore, cioè tutta la ricchezza della nostra profondità di vita, talora incapace di esprimersi chiaramente, e che a Ore undici abitualmente chiamiamo “desiderio”. A questo punto forse è possibile dire in che cosa veramente crediamo. Prendersi cura della fede significa avere tempo, silenzio, disponibilità per ascoltare tutto ciò che di bello, di nuovo, di appassionante si muove nel nostro animo. Direi che dovremmo dedicarci quotidianamente, “consacrarci”, all’ascolto continuo e attento delle piccole sfumature di vita che attraversano il nostro animo e che riconosciamo per la forte vibrazione che creano dentro di noi. Annunciano un filone enorme, profondo, che è lì a nostra disposizione e che deve tradursi in vissuti nella nostra quotidianità. Tutto questo può riferirsi al credere religioso, alla fede in Dio. Gesù è il nostro modello del “credere con passione e amore”.
don Mario