Vi è un tempo cronologico e un tempo dell’anima, dello spirito. Ogni momento sperimentiamo il passare del tempo nella ripetitività dei gesti e dei giorni che viviamo. Contemporaneamente a questa esperienza del tempo che ci sfugge dalle mani, vi è l’esperienza della qualità della vita, del vivere il tempo come continua crescita umana e spirituale.
La monotonia delle nostre giornate, con la velocità dei gesti e degli avvenimenti, potrebbe lasciarci un profondo senso di delusione e di vuoto, se non ci fosse contemporaneamente la consapevolezza della crescita della qualità della nostra vita interiore.
La nostra interiorità si alimenta di un atteggiamento costante di ascolto. Anche le difficoltà, le sofferenze, le incomprensioni, il negativo che in certi momenti ci avvolgono e ci opprimono, possono essere trasformati e sconfitti dalla continua tensione nel voler incontrare la vita in ogni avvenimento.
Nel buio e nella sofferenza il silenzio ci consentirà di incontrare ciò che ci è stato autorevolmente promesso, lo Spirito, la forza potente ed illuminante della vita che riaccenderà in noi la passione e l’amore per il vivere. Le cose più piccole e insignificanti assumeranno dignità e valore. I piccoli gesti di dono e gratuità con cui cercheremo di far felici gli altri ci alleneranno nelle finezze dell’amore.
La nostra grigia quotidianità si colorerà di mille sfumature che spezzeranno le barriere e le difficoltà nelle relazioni con gli altri. Con loro troveremo la libertà di vivere che viene dalla certezza che quello che avremo fatto al più piccolo dei nostri fratelli, l’avremo fatto a Lui. È solo nell’intimità con Lui che ritroveremo il senso del nostro semplicemente vivere.
don Mario