Il tempo è un frammento inafferrabile dell’eternità, ma è anche un regalo che riceviamo ogni giorno. È un dono più prezioso del denaro perché è impossibile da accumulare: il tempo passa e va, offrendoci opportunità che capitano una volta sola nella vita.” Questa affermazione di Maria Novo ci dà lo spunto per organizzare e ripensare il tempo delle vacanze. Siamo tutti schiavi di un sistema che ci obbliga ogni giorno a realizzare e a produrre sempre di più. Ci vantiamo spesso di non avere un minuto libero e di essere pieni di lavoro fino ai capelli, come se fosse sinonimo di un’esistenza piena e invece è solo l’indice della nostra incapacità di essere padroni del tempo e di sapere “semplicemente vivere”. Come donarci un periodo di vacanza veramente diverso? Per poter vivere serenamente la nostra mente e il nostro corpo hanno bisogno di momenti di “interruzione”. Le vacanze possono essere una buona opportunità per cambiare rotta. Questo termine “cambiare rotta” per un navigante ha un significato importante: significa ri-orientare il percorso della navigazione verso un altro obiettivo.
Quale mèta vogliamo darci nelle prossime vacanze? Mi permetto di suggerirne una. Riappropriarci del nostro tempo. Noi siamo il tempo che ci resta. Aver tempo per.. ascoltare. Ascoltare la musica del nostro corpo. Ascoltare la vita che intorno a noi silenziosamente si sviluppa e ci avvolge. Riascoltare negli snodi, nei momenti di sofferenza, nei momenti d’incertezza e di dubbio, la voce dell’Indicibile, del Mistero, del sovrappiù che ci affascina e che ci mette anche paura. È la voce della vita, qualcuno l’ha chiamata “la voce dello Spirito”, la forza creatrice che dentro di noi, accanto a noi, ci chiede spazio e accoglienza. Qualcuno di voi forse leggerà questo quaderno mentre sarà al convegno di Trevi, a cui abbiamo dato il titolo “Dacci oggi il nostro amore quotidiano”. Quanto tempo della nostra giornata dedichiamo all’Amore, in tutte le sue manifestazioni? L’Amore è fatto di silenzio, di dolcezza e tenerezza, di sguardo che accoglie l’altro dov’ è e come è. Se nelle nostre vacanze sperimenteremo e ci affezioneremo al silenzio e alla lentezza, intesa come spazio per riflettere prima di agire, creeremo nel nostro animo un angolo di ristoro al difficile vivere quotidiano. Non amiamo noi stessi, qualcuno o qualcosa perché è perfetto, ma possiamo rendere perfetto ciò che amiamo. Per far questo abbiamo bisogno di tanto tempo. Buone vacanze.
don Mario