Omelia di don Mario
Il Signore si manifesta in molti modi, in molte forme. Questo richiede che da parte nostra ci sia, prima di tutto il desiderio di incontrarlo. Incontrare il Signore significa portare Dio, cioe’ il Bene nella propria vita.
Io ho gia’ incontrato il Signore oppure no?
L’ho incontrato se sono riuscito a far diventare Dio, la religione e tutto cio’ in cui credo, salvezza, bene per la mia vita.
L’ho incontrato se sono riuscito a trasferire in ogni gesto, la scelta della vita, per cio’ che cresce, per cio’ che e’ amore e per cio’ che e’ gioia.
Come a sua volta anche noi possiamo essere salvezza per gli altri?
Noi come credenti, come comunita’ cristiana, come siamo elemento di pace dove c’e sofferenza, come siamo motivo di speranza per chi e’ emarginato?
XV Domenica del tempo ordinario
Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 7-13)
Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: “Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”.
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.