Omelia di don Mario
Pensate a quanta gente c’è nella sofferenza a causa della guerra. Allora iniziamo questo cammino per la pace nella preghiera di oggi. Come noi nel nostro piccolo possiamo essere operatori di pace?
Che disastro la guerra, quanti danni procura, quante creature soffrono e muoiono. Gesù sapeva questo e voleva essere un uomo di pace. Purtroppo nonostante lui fosse un uomo di pace alla fine lo hanno distrutto.
Stamattina pensavo: anche noi andiamo a incontrare Gesù, anche noi con i suoi discepoli ci mattiamo in cammino e cerchiamo di incontrarlo. E’ molto bello questo pensiero: Gesù viene verso di noi e noi andiamo verso di lui, con l’obiettivo grande di fare pace, di fare pace tra di noi.
Signore siamo delle povere creature, tu lo sai. A volte noi dimentichiamo di esserlo e diventiamo operatori di guerra e non di pace. A volte il difetto del vicino, la sofferenza del vicino diventa per noi elemento per sottolineare la negatività che c’è nell’altro. Ti preghiamo Signore facci consapevoli del nostro nulla e di come noi dobbiamo diventare nel nostro piccolo, molto piccolo, grandi operatori di pace.
PREGHIERA PER LA PACE
Con umiltà, consapevoli dell’esistenza della vita e delle sofferenze che ci circondano, preghiamo perché la pace regni nel nostro cuore e nel mondo intero.
Siamo qui insieme a pregare per la pace:
dobbiamo dunque essere davvero uniti gli uni agli altri…
Dobbiamo essere consapevoli della fonte dell’essere comune a tutti noi e a tutte le cose viventi.
Evocando la presenza della Grande Compassione, dobbiamo riempirci il cuore della nostra compassione per noi stessi e per tutti gli esseri viventi.
Preghiamo perché tutti gli esseri viventi si rendano conto che sono tutti fratelli e sorelle che si nutrono tutti alla stessa fonte di vita.
Preghiamo perché noi stessi cessiamo di essere causa di sofferenza gli uni per gli altri.
Decidiamoci a vivere in modo da non privare altri esseri viventi di aria, acqua, cibo, rifugio o della possibilità di vivere.
Con umiltà, consapevoli dell’esistenza della vita e delle sofferenze che ci circondano, preghiamo perché la pace regni nel nostro cuore e nel mondo intero.
Amen.
XXIX Domenica del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 10, 35-45)
Dal Vangelo secondo MarcoIn quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: “Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo”. Egli disse loro: “Che cosa volete che io faccia per voi?”. Gli risposero: “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”.
Gesù disse loro: “Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?”. Gli risposero: “Lo possiamo”. E Gesù disse loro: “Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato”.
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: “Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti”.