LA FELICITÀ È LOCALE
la denuncia e l’appello dell’attivista svedese
di HELENA NORBERG-HODGE
Il modello economico corrente è fondato sulla monocultura del consumo, distrugge la biodiversità sul pianeta ed è contrario alla vita in tutti i suoi aspetti. L’impatto di questa economia sui bambini è deleterio, sta distruggendo l’autostima e il futuro dei bambini perché spinge al massimo il bisogno di acquistare e di consumare e questo è contrario al futuro. Il messaggio che questa economia lancia costantemente è che l’amore e il rispetto della comunità si guadagnano con il possesso della tecnologia, del denaro, degli oggetti di consumo. Di conseguenza la pressione psicologica e sociale che i bambini e i giovani subiscono è molto forte e produce in loro ansia, insicurezza, depressione e malessere
profondo. Io credo che chi promuove questa economia nefasta non abbia il polso e la comprensione di quello che sta creando. Gli economisti non sono consapevoli del disastro che stanno combinando. Il nostro scopo è portare alla luce tutti gli aspetti della globalizzazione che distruggono l’autostima delle persone, l’ambiente, la vita. In questo senso la crisi è una grande opportunità. Di fronte alla crisi, la risposta degli economisti è “più crescita, più globalizzazione, più tecnologia”, mentre è necessaria una comprensione profonda di tutto ciò che è connesso a livello umano e planetario. Dobbiamo promuovere una visione olistica della realtà partendo da quei movimenti e da quei soggetti che praticano la localizzazione perché la connessione con la terra è fondamentale. Il primo passo che possiamo fare è dunque l’autoeducazione, cioè rieducare noi stessi e poi il prossimo e la comunità in cui viviamo.
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