Vorrei condividere con voi un pensiero che nasce da ciò che avviene ogni giorno in Italia e nel mondo. I telegiornali ci informano degli aspetti della cronaca meno piacevoli; l’impulso spontaneo è quello di spegnere il televisore e pensare ad altro. Ma non è giusto; quelle notizie parlano delle nostre città, del nostro paese, del nostro ambiente, della nostra “polis”, cioè della politica. Non è sufficiente che ci occupiamo di politica solo nel momento delle votazioni. Ogni giorno, ogni nostra azione ha un valore politico: è importante averne consapevolezza. Sono convinto che si tratti di una grande complessità, che va affrontata lentamente e insieme. Come diventare cittadini attivi, co-protagonisti dei fatti di ogni giorno? È possibile un’altra politica, una buona politica? Per noi credenti, l’impegno di Gesù è illuminante. Ci ha proposto un nuovo modello di fraternità, uno stile di relazione per imparare a rapportarci gli uni verso gli altri con amore, secondo verità e giustizia. Gesù è venuto a porre le basi di una società umana prima che cristiana, una società impostata secondo il progetto di Dio, “il Regno di Dio”. Gesù è stato imprigionato, torturato, giudicato da due poteri politici e condannato alla pena di morte della croce, pena che i romani applicavano per reati politici. La sua esperienza di vita ci orienta verso una coesistenza nella quale le persone condividono i beni, secondo quanto dicono gli Atti degli apostoli: «Tra loro non c’era nessun bisognoso». In futuro vogliamo dedicare più spazio, nella nostra associazione, ai temi della cittadinanza attiva e della partecipazione politica. La buona politica non è appropriarsi del potere per gestire le cose in un modo diverso e migliore degli altri. È l’amore per il bene comune, per la cura del nostro ambiente e delle nostre città, è condivisione e servizio. Nasce nel nostro cuore e nella nostra interiorità. Dobbiamo far crescere dentro di noi e nelle nostre comunità l’amore politico. Coniugare questi due termini sarà l’impegno di questo quaderno e dei prossimi.