Vi sarete chiesti come mai parliamo del gioco e quali siano le sue relazioni con la spiritualità. Il gioco è stato nel percorso di sviluppo di ognuno una delle dimensioni più importanti per la costruzione della propria identità. Il gioco è stato una gioia condivisa nella quale ci mettevano in relazione con gli altri. Era finzione ma anche realtà, immaginazione e fantasia, era entrare in uno spazio virtuale, uscire dalla dimensione del tempo e poi vivere la gioia di ritrovarla. Dimenticavamo la fame, la sete, il sonno tanto eravamo presi dalla serietà del gioco. Che cosa è rimasto di tutto questo nella nostra vita? Esiste ancora uno spazio nel quale “interrompiamo” la routine quotidiana e possiamo giocare tra finzione, realtà, relazione e fantasia? In Brasile mi sorprendo ad ammirare la puntualità con cui i nostri ragazzi settimanalmente giocano al calcio, è un appuntamento che non possono disattendere. Questi giovani che hanno difficoltà nella vita quotidiana nel gioco si trasformano, diventano sicuri, sanno mettersi in relazione con gli altri, sanno sfidare se stessi e gli altri, sanno arrabbiarsi e godere, sanno fraternizzare fra di loro, sanno rispettare le regole del gioco, e qualche volta trasgredirle. Spesso oggi noi viviamo appesantiti da mille difficoltà e avremmo bisogno di ricorrere a quella sorgente di vita che è l’immaginazione, per dare senso a tanti aspetti irrazionali della nostra esperienza, per conferire alle cose esistenti attorno a noi il nostro contributo, il modo nostro di vedere le cose in maniera autentica e creativa. Tutte queste dimensioni attinenti al gioco sono da ricuperare per vivere in forma alternativa l’esperienza quotidiana. Nel campo della spiritualità oggi più che mai si sente il bisogno di orizzonti nuovi. I giovani, e non solo loro, attendono una parola nuova e carica di vita, che esprima sogno ma anche un forte legame con le difficoltà della vita. Creatività, nuove esperienze, modalità nuove di simbolizzare ricchezze antiche debbono diventare la valuta corrente delle nostre comunità e delle nostre Chiese. Un aspetto che colpisce leggendo i vangeli è il grande sforzo che Gesù faceva nell’inventare parabole e immagini per comunicare alle persone che le ascoltavano le sue intuizioni e tutta la ricchezza di vita che lui portava dentro. Se mettessimo insieme questi due vocaboli, gioco e spiritualità, ne guadagnerebbe certamente la nostra vita quotidiana e soprattutto la relazione con le persone che ci sono accanto.
don Mario