Buonasera. Questo semplice saluto ha dato inizio, insieme ad alcuni significativi gesti, al cambiamento che Papa Francesco sta portando nella Chiesa. Normalmente non badiamo al peso delle nostre parole e dei nostri gesti e soprattutto non consideriamo l’effetto che possono avere anche al di fuori del nostro controllo. Eppure tutti abbiamo l’esperienza di una parola che ci ha profondamente turbati, magari lasciandoci tristi per lunghi periodi, oppure un gesto che esprimendo una finezza di amore, ha dato luce nuova alla nostra giornata e qualche volta è riuscita a cambiare l’andamento della nostra vita. Ciascuno di noi potrebbe raccontare esperienze a conferma di questo. La domanda che viene spontanea è cosa dà efficacia ai gesti e alle parole? Soprattutto a quei gesti e a quelle parole che non suscitano un entusiasmo emotivo superficiale, ma che vanno a toccare le corde profonde del nostro essere. Solo chi ha una forte integrazione interiore e una identità profondamente strutturata riesce a dare una valenza eccezionale alle proprie parole e alle proprie azioni. L’ identità di Papa Francesco ê tale da non restare schiacciata nel ruolo ma riesce a ribaltare il ruolo dando sensi e significati inediti ai gesti e alle parole della semplice quotidianità. È la coerenza che si esprime in una comunicazione comprensibile e accattivante per tutti. Crea credibilità, fiducia, simpatia che accorcia le distanze, proprio perché non è ricerca di approvazione né di consenso, ma è generata dalla spontaneità che sgorga dall’interiorità. Le istituzioni si modificano solo attraverso processi lenti in cui le persone con la forza della loro presenza, attraverso gesti delicati e attenti, parole dirette e semplici innescano reali trasformazioni che arrivano al cuore di tutti.
don Mario