Il sorriso di Dio è il bel titolo di un libro di don Angelo Casati (Il Saggiatore, 2014) nel quale l’autore raccoglie «piccoli scampoli di cielo, tra casa e casa. “Segni piccoli e poveri”, direbbe qualcuno», che a lui evocano «il presentimento di essere sfiorato dal mistero, da Dio».
Che cosa è il «sorriso di Dio»? come si riverbera nei gesti e nelle emozioni di uomini e donne, bambini, giovani, anziani?
L’espressione «sorriso di Dio», spiega don Angelo nell’Introduzione al libro, vorrebbe evocare «vicinanza», «immersione», «fiducia», tre dimensioni che nascono dall’incontro delle nostre storie e dei nostri incontri con la storia e gli incontri di Gesù. «Un Dio che fuoriesce dai suoi cieli e si fa uomo racconta un volto di Dio, un volto che scioglie i suoi lineamenti in un sorriso pieno di benevolenza. Non un volto corrucciato, che respinge, ma un volto sorridente che accoglie», scrive Casati. E poi prosegue: «Troppe paure ci abitano. Dio non sopporta che i suoi figli vivano nel terrore che snerva e deprime. Il suo sorriso è sui figli perché diano spazio a tutta la loro intelligenza e immaginazione, come commenta un midrash della tradizione ebraica che narra di una disputa sorta tra diverse scuole rabbiniche circa l’interpretazione di un versetto della Bibbia.
Il midrash si conclude raccontando che quel giorno rabbi Nathan incontrò il profeta Elia e gli domandò che cosa avesse fatto Dio in quel momento. Il profeta rispose: “Dio ha sorriso e ha detto: I miei figli mi hanno superato! I miei figli mi hanno superato!”».
Dio «onora ed è onorato dall’intelligenza» dei suoi figli, intelligenza che Alessandro Bergonzoni, uomo di teatro, paroliere ineguagliabile tra i contemporanei, dipinge così:
«Tra i credenti e i non credenti, io scelgo gli incredibili. Io faccio voto di vastità». E don Angelo commenta: «Oso pensare che Dio sorrida per chi si lascia trascinare dalla passione per questa umanità cui apparteniamo, per questa terra che abitiamo, per questo tempo che a noi è stato dato di vivere. Oso pensare che Dio sorrida per gli incredibili, per i figli che fanno voto di vastità». Per coloro che sorridono evocando «vicinanza», «immersione», «fiducia» nella Vita che li abita, li supera, li avvolge.