Omelia di don Mario
Il Corpus domini e’ la festa del corpo e del sangue di Cristo.
Per la sensibilità del tempo che viviamo forse il nucleo fondamentale della devozione eucaristica e’ quello centrato sulla convivialità.
Il mangiare, oltre all’aspetto fisiologico, e’ fondamentalmente un gesto di relazione. Tanto e’ vero che noi comunemente mangiamo con i nostri cari e il mangiare insieme assume il significato di rinforzo della relazione.
La partecipazione all’eucaristia e’ il luogo dove noi possiamo vivere la bellezza e la ricchezza dell’amicizia con gli altri e con Dio. Tutti insieme, con serenità e con gioia, spezziamo lo stesso pane, beviamo allo stesso calice.
Il sogno di Dio, di invitare tutta l’umanita’ seduta a tavola diventa anche il nostro sogno: essere amici gli uni degli altri, senza ostilita’, senza odio, senza differenze sociali.
Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,51-58)
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore