Omelia di don Mario
Ho detto altre volte che mi sarebbe piaciuto incontrare il Signore. Questo non solo io ma credo che per tutti, poterlo avere davanti, potergli parlare, guardarlo negli occhi e cogliere le sfumature delle sue espressioni sarebbe stata una cosa meravigliosa. Però noi ci accontentiamo di quello che i vangeli ci dicono. E i vangeli ci dicono che Gesù aveva una grande fiducia nei suoi discepoli. Immaginate i suoi discepoli che non sapevano che cosa fare. Gesù li prende e li lancia a cambiare il mondo, a fare un mondo di amici. E’ una pagina bellissima del vangelo. Dobbiamo portarla nel cuore.
Anche noi siamo chiamati a collaborare con Gesù, anche noi siamo chiamati a trasformare il mondo intorno a noi in un mondo di amici.
Signore anche noi ogni giorno siamo presi da mille impegni e da mille preoccupazioni. Le parole di Gesù che ci manda nel mondo come mandò i suoi discepoli difficilmente ci colpiscono. Eppure dobbiamo farle nostre, sono per noi, per tutta la fiducia che il Signore ha in ciascuno di noi. Che ognuno di noi diventi veramente operatore di pace e di bene.
VII Domenica del Tempo di Pasqua
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16, 15-20)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
Parola del Signore