Omelia di don Mario
Mettiamoci in cammino con il Signore e con i discepoli, cerchiamo mentalmente di essere presenti sulla scena del Signore. Ma soprattutto quale è il messaggio che oggi ci è riservato e che dobbiamo portare con noi.
Abbiamo sentito una serie di indicazioni e certi comportamenti. Come possiamo riassumere queste indicazioni che vengono date, come in una sola parola possiamo dire quello che è detto in molte parole? E’ molto semplice, basta rispondere a questa domanda: da che parte vogliamo stare? Dalla parte del bene o dalla parte del male? Chi vogliamo veramente servire, il Signore o il demonio? E poi vengono date delle indicazioni a seconda dei comportamenti. Se noi riflettiamo su come ci comportiamo, qual’ è l’orientamento della nostra vita? Quali sono le parole e i gesti che noi facciamo? Da li possiamo dedurre se siamo veramente sulla via giusta, incamminati a seguire il Signore nel bene e nel male. E’ una domanda difficile da farci ma dovremo farcela spesso questa domanda: da che parte sto? Oppure la mattina possiamo chiederci: cosa voglio fare oggi? Come voglio orientare la mia giornata?
Pensare il bene e farlo è molto importante.
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 9,38-43.45.47-48)
In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: “Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva”. Ma Gesù disse: “Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue”.