di Evangelischer Pressedienst
in “www.evangelische.de” del 12 giugno 2020 (traduzione: www.finesettimana.org)
Il critico della Chiesa Eugen Drewermann valuta con scetticismo gli sforzi di riforma della Chiesa cattolica così come il Percorso sinodale della Chiesa in Germania. Certo, parlare con le persone è importante, “ma non risolve i problemi fondamentali della crisi di fede che si pongono oggi per le persone nel nostro mondo culturale occidentale”, ha detto Drewermann, che compie 80 anni il 20 giugno, all’Evangelischen Pressedienst (epd) a Paderborn.
In Germania più del 60% della popolazione è dell’opinione che non ci sia né resurrezione né speranza di fronte alla morte, ha spiegato il teologo cattolico, autore di numerosi libri. La visione del mondo insegnata dalla Chiesa non dà nessuna risposta al dolore e alla morte, è la critica di Drewermann: “Il dolore nel mondo conduce all’ateismo per delusione”.
La Chiesa deve interpretare il mondo dalla prospettiva delle persone che soffrono socialmente e psichicamente, sostiene Drewermann. “Lì dentro dobbiamo accompagnare Gesù, seguendo il suo esempio quando impone le mani ai malati, porta conforto agli emarginati, perdona le colpe a coloro che si sono perduti”, ritiene l’autore e psicoterapeuta. Le persone possono diventare buone solo attraverso la bontà. La psicoanalisi e la psicoterapia lo hanno fatto chiaramente e da questo deve imparare la teologia nella lettura della Bibbia.
Inoltre la Chiesa deve impegnarsi con molta più forza per la pace, la libertà e per uno stato giusto, che sia orientato a combattere lo sfruttamento ed il riarmo. Infatti, afferma, Gesù insegna che la pace non si costruisce con le armi e con la violenza, ma con il dialogo e la comprensione reciproca. Gli abusi nella Chiesa cattolica, come anche le strutture che sono causa di male, di cui aveva trattato trent’anni fa nel suo libro “Kleriker” (“Funzionari di Dio”), si sono da allora “sviluppate in senso ancor più negativo”, ha detto Drewermann. “Si sono indurite le strutture e in questo modo si è evidentemente fatta crollare tutta l’impalcatura”.
Ma a lui non interessa fare una critica alla Chiesa, ha sottolineato il teologo. “A me interessa liberare le persone dalle costrizioni interiori e trasmettere il messaggio di Gesù in modo che sia d’aiuto nel loro sviluppo personale, come accompagnamento nella vita e per la comprensione reciproca”. Se questo nella Chiesa viene impedito, provoca danni enormi.
All’inizio degli anni 90 l’arcivescovo di Paderborn di quel tempo, Johannes Joachim Degenhardt, aveva imposto a Drewermann il divieto di predicare e di insegnare a causa delle sue opinioni critiche nei confronti della Chiesa. Da allora Drewermann scrive libri, tiene conferenze e svolge attività di terapeuta. Nel 2005 ha lasciato la Chiesa cattolica.