Coltivare e incoraggiare la spiritualità dei bambini è il modo migliore per renderli più felici e più sani. Lo sostengono autorevoli psicologi e pedagogisti, che hanno constatato come sempre di più i ragazzi sentano il peso di dover eccellere e di avere successo in tutto ciò che fanno, perdendo di vista il ruolo centrale della spiritualità nella loro vita.
Spronati molto spesso dalle famiglie a ottenere risultati sempre migliori e a tenere alta la competizione (dalla scuola allo sport fino alle amicizie), i bambini rischiano di riconoscere il proprio valore solo se hanno successo. e alla più piccola sconfitta e delusione, si sentono infelici e depressi, talvolta soffrono di attacchi di panico e ansia.
«Chiediamo ai nostri figli di avere grinta, di non arrendersi e di essere sempre dei vincenti ma dove l’amore è condizionato dai risultati, i bambini soffrono» spiega Lisa miller, professore di Psicologia e direttore dello Spirituality Mind Body Institute della Columbia university.
Ecco perché diventa fondamentale fare in modo che i bambini e i ragazzi possano entrare in contatto con la propria sfera più spirituale e intima.
Così come si nasce con la capacità di imparare una lingua, leggere e pensare, allo stesso modo si nasce con un’innata spiritualità che va coltivata, rafforzata e alimentata costantemente. La Miller sostiene che i bambini con una forte spiritualità hanno un carattere più tenace, ottengono voti più alti e sono in generale più ottimisti e grintosi. minore rilevanza, secondo gli stessi studiosi, ha invece la pratica religiosa, che viene vissuto come luogo istituzionalizzato della spiritualità, che tuttavia non accende un vero interesse né entusiasmo verso l’esperienza e la conoscenza di Dio.
In poche parole, credono maggiormente in loro stessi e nelle proprie capacità perché sentono che la loro vita ha un significato e un valore
al di là dei risultati che ottengono, e per questo riescono a sviluppare relazioni profonde e di qualità. Fattore, quest’ultimo, che li rende emotivamente più stabili e felici.