LEGGERSI DENTRO, ALLA LUCE DELLA BIBBIA
I RACCONTI DELLA VITA DI ABRAMO
12. Genesi 17,1-16
Spunti di riflessione:
Tredici anni sono trascorsi dalla nascita di Ismaele quando Dio irrompe nuovamente nella vita di Abram. Mentre quest’ ultimo si era oramai convinto che fosse Ismaele il figlio della promessa, Dio lo sprona a riprendere il cammino. Come lo aveva invitato ad uscire dalla terra dei suoi padri, (Gen. 12) ora, gli rinnova la sua promessa di fecondità e il dono la sua Presenza.
Questa parte del capitolo può essere divisa in cinque avvenimenti:
– il cambiamento del nome da Abram ad Abraham;
– la richiesta di sigillare un nuovo patto di alleanza attraverso il rito della circoncisione;
– il cambiamento del nome da Sarai in Sara;
– la promessa della nascita di Isacco;
– il rito della circoncisione.
Non ti chiamerai più Abram (Padre alto, Padre elevato) ma Abraham, (Padre di una moltitudine). (vers.5). Il nome nuovo non ricorda più il passato, l’eco del desiderio narcisista di potenza di suo padre Terac, ma indica il futuro, l’apertura all’altro e dunque alla fecondità e alla discendenza.
Abraham è finalmente sciolto dai legami che lo tenevano sterile.
A suggello di questo definitivo cambiamento, Dio gli chiede di sceglierlo di nuovo come il suo unico Dio e di promettere la sua fedeltà attraverso una nuova alleanza. Un patto ancora più intimo di quello del capitolo 15, un segno perenne sul suo corpo d e di tutti i suoi discendenti: la circoncisione del membro di ogni maschio, otto giorni dopo la nascita.
Abbiamo accompagnato Abram nel suo lento processo di uscita dalle dinamiche culturali e familiari, dei suoi avi durato 30 anni.
E di Sarai ora che ne sarà?
Ancora non si è svolto il nuovo rito di alleanza tra Dio e Abraham che anche per lei giunge il cambiamento: non la chiamerai più Sarai, ma Sarah (vers. 15). Il nome perde il possessivo mia Principessa e rimane unicamente Principessa. Anche per Sarah è arrivato il tempo della libertà e dunque della fecondità.
Abraham, non ha più la brama e la cupidigia di legarla a sé, così come aveva fatto suo padre Terac.
Anche Sarai, da parte sua, aveva dovuto attraversare la vergogna di non essere madre, di non avere avuto un figlio per sé. L’avevamo lasciata arrabbiata e gelosa di Agar e per lunghi 13 anni ha visto crescere il figlio della sua serva egiziana, Ismaele, come figlio unico e legittimo erede di Abram.
Il nome Abraham, acquista nell’ebraico la lettera h, ma anche Sarah perde la lettera iod (mia) e acquista la stessa lettera h.
Questa lettera indica il soffio della Vita che ora può circolare libero e fecondo in entrambi.
Adesso, se un figlio arriverà, sarà per entrambi nella gratuità e nel dono reciproco.
Questa lettera è presente due volte nel tetragramma del nome Dio in ebraico, nome che viene scritto, ma mai pronunciato.
Abraham e Sarah sono divenuti anche nel loro nome, un riflesso del Dio creatore che ha benedetto ogni cosa e continua ad offrire benedizione e fecondità.
Nutriamoci anche noi, come Abraham e Sarah, di questa immagine di Dio che si rivela fedele alle sue promesse. A volte ci ritroviamo insicuri, incerti, incapaci di attesa, desiderosi di traguardi immediati…
La Vita germoglia fedele, come nei tempi lunghi di attesa dopo una semina, come una gemma o un bocciolo.
Ci chiede di non scandalizzarci di tanta fragilità, ma di avere il coraggio di proseguire con fiducia nel processo di crescita.
Anche di fronte alle immagini di distruzione, di violenza e di morte cui assistiamo in questi lunghi giorni di guerra, di fronte all’enigma di ciò che siamo capaci di compiere come uomini, restiamo fiduciosi e aperti al Soffio della Vita.
Ci consoli sapere che quella lettera H, che si è iscritta nei nomi e nei cuori di Abraham e Sarah, (Ezechiele 36,24-28) può trovare anche nei nostri nomi e nei nostri cuori il suo spazio di accoglienza , di tenerezza, di apertura all’altro e di fecondità.
Per approfondire:
MARIE BALMARY, Il sacrificio interdetto, Queriniana, Brescia, 1991, pp.178-185.
Invito all’ Interiorità:
Fiorisci
Datti acqua.
E tempo.
Datti sole.
E vento.
Datti quello che ti serve per far crescere in te tutto ciò di cui hai bisogno.
Come se tu fossi un giardino
segreto.
Dove trascorrere ore a guardare tutte le meravigliose specie
di piante e fiori che ci sono
cresciuti dentro.
Quelle piante, quei fiori
rappresentano tutte le tue conquiste,
le tue fatiche, i tuoi dolori,
i sorrisi, gli amori.
Prenditene cura.
Fiorisciti.Enrica Mannari
Per condividere:
riflessioni personali, testi, omelie, suggerimenti di libri… inviare a: oreundici@oreundici.org
1. Genesi 11,1-9 – 1ª sett. di Avvento
2. Genesi 11,10-26 – 2ª sett. di Avvento
3. Genesi 11,24-32 – 3ª sett. di Avvento
4. Genesi 12,1 – 4ª sett. di Avvento
5. Genesi 12,2-9 – Natale del Signore
8. Genesi 14,1-16 – Febbraio 2022
9. Genesi 14,17-24 – 1ª sett. di quaresima
10. Genesi 15 – 2ª sett. di quaresima